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BENVENUT* – Camilla Perugini, Antonio Taurino
14 Dicembre 2022
La Scatola dell’Arte, via dei Latini 28, Roma.
Apertura al pubblico di fine residenza.
Di e con: Camilla Perugini e Antonio Taurino | Durata: 35 minuti | Musiche: autori vari |
Costumi e oggetti di scena a cura di: Camilla Perugini e Antonio Taurino | Produzione:
GRUPPO e-MOTION – Compagnia Atacama | Residenza: La Scatola dell’Arte
BENVENUT* è un sorriso spontaneo che arriva al pensiero, una riflessione profonda che
non resta in superficie; BENVENUT* è leggerezza e poesia, distinzione e fluidità; una
carezza che non fa bene e uno schiaffo che non fa piangere. BENVENUT* è il punto
d’unione tra il rosa e l’azzurro, la ceretta e il rasoio, il rossetto e la barba. Il genere maschile
e il genere femminile sono da sempre considerati distinti, lontani, opposti e diversi tra loro;
per la società ogni persona, essere umano o vivente, deve indossare un abito adatto, della
sua misura che, senza possibilità di scelta, si presenta della taglia “M” o “F” a seconda del
sesso di nascita. Ma davvero il maschio è solo maschio e la femmina è solo femmina? In
ogni individuo, indipendentemente dall’orientamento sessuale, convivono entrambi questi
aspetti, due energie che si fondono insieme e non si distinguono. L’essere umano non è
fatto per essere etichettato, soprannominato o inquadrato dentro schemi predefiniti, non si
lascia incasellare all’interno di una tabella troppo rigida e monocolore o descrivere sotto un
titolo troppo breve e senza sfumature; l’essere umano è fatto di contraddizioni, di vuoti e di
pieni, di alti e di bassi; è generalmente confusionario, ama camminare su più strade
contemporaneamente e rifugge l’essere solo “una cosa”. L’essere umano adora le paillettes
ma si rasa i capelli, indossa i pantaloni ma sopra un tacco 100, si specchia insicuro ma si
vede forte. L’essere umano è libertà, è “asterisco”.
BENVENUT*, che si apre come una serata cabaret parigina, mette in scena alcuni degli
stereotipi che si legano da sempre e troppo spesso al genere maschile e femminile, in una
chiave ironica e bizzarra, quasi a sottolinearne l’assurdità.
